Disturbi da comportamento dirompente e della condotta comprendono condizioni che comportano problemi di autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti. Si manifestano attraverso condotte che violano i diritti altrui e/o mettono l’individuo in contrasto significativo con le norme sociali o gli individui che rappresentano l’autorità. Questi disturbi tendono a manifestarsi per la prima volta durante l’infanzia e l’adolescenza.
in questa categoria troviamo:
- Disturbo oppositivo provocatorio
Caratteristica essenziale del disturbo è un pattern frequente e persistente di umore collerico/irritabile (l’individuo è spesso in collera o risentito), di comportamento polemico/provocatorio (litiga spesso con le persone che rappresentano l’autorità perché si rifiuta di rispettarne le richieste o perché le sfida attivamente; frequentemente, irrita deliberatamente gli altri o li accusa del proprio comportamento scorretto) e vendicatività. Inoltre, l’anomalia del comportamento deve essere associata a stress nell’individuo o in chi lo circonda e avere un impatto negativo nell’area sociale, scolastica, lavorativa o in altre importanti aree di funzionamento.
- Disturbo della condotta
Il Disturbo della Condotta è una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole sociali, in riferimento all’età, vengono violati. La sintomatologia si manifesta con: Aggressioni a persone o animali (l’individuo fa spesso il prepotente, minaccia o intimorisce gli altri, usa violenza fisica e/o verbale verso persone o animali); Distruzione della proprietà; Frode (mente per ottenere vantaggi o per sfuggire a doveri) o furto; Gravi violazioni di regole (marina la scuola o non fa rientro a casa, già prima dei 13 anni, ovvero prima della fase adolescenziale).
Trattamento
Il modello di trattamento più utile e che può avere una certa efficacia è quello che prevede un intervento multimodale, di cui la psicoterapia cognitivo-comportamentale individuale è parte integrante, unita a interventi psicosociali sul minore, psicoterapeutici sui genitori e di counseling per gli operatori che interagiscono con il ragazzo nei diversi contesti (scuola, sport, sociale).
Un ulteriore intervento terapeutico di provata efficacia è il Coping Power Program, un programma specifico di gestione delle condotte agressive.
In alcuni casi, si può valutare anche il ricorrere anche all’uso di farmaci stabilizzatori del tono dell’umore, antipsicotici atipici e serotoninergici, al fine di contenere gli aspetti di aggressività e impulsività.